sabato 4 febbraio 2012

Il pubblico dei non lettori


"Questo è un Paese che non ha più vivacità culturale. Qui nessuno più legge e il termine "intellettuale" dovrebbe valere quanto un insulto. Siccome nessuno più legge, gli unici libri in grado di vendere sono quelli che parlano a un pubblico di non lettori : libri di merda, per intenderci, qualunquismo fritto e impacchettato. Le grandi case editrici lo hanno capito molto bene e cos'hanno fatto? Si sono messe a sfornare questi successi stagionali buoni per tutti i palati.
Il valore dell'opera è diventato un dettaglio : l'autore, in quanto personaggio che funziona mediaticamente, viene prima di tutto. Solo se l'autore funziona in quanto personaggio, se è presentabile, se ha un'immagine spendibile sul mercato dei media, lo si produce e lo si promuove.
Vi faccio qualche esempio facile facile, di quelli che pure i bambini capiscono. Ci sono libri che vendono milioni di copie e, successivamente, se ne trae un film. Fin qui tutto bene, se non fosse per il fatto che il film in questione porterà il nome dell'autore e non del libro. Vi siete chiesti come mai? La faccia dell'autore, all'interno di certi circuiti, è diventata più importante dell'opera letteraria.
E questo, me lo si lasci dire, presagisce la fine della letteratura."

"Bomba carta" (2011) - Francesco Prisco


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